Innovation in Veterinary Medicine - Dental practice - Ottobre 2009 - (Page 3)

Terapia Cosa fare La malattia parodontale va affrontata in un’ottica di prevenzione… Diagnosi La diagnosi si basa sull’ispezione visiva completa del cavo orale e sul rilievo degli indici specifici di placca e tartaro. L’utilizzo della sonda parodontale rappresenta uno strumento, poco costoso e di facile utilizzo, per saggiare la profondità delle tasche gengivali (Foto 5) ed il loro sanguinamento, nonché per evidenziare l’eventuale presenza di recessi gengivali e/o di forcature esposte (spazio compreso tra due radici di un dente pluriradicolato). Il sondaggio parodontale si effettua, di solito, dopo un’accurata detartrasi di tutti gli elementi dentali. La sonda deve essere inserita con delicatezza, parallelamente alla superficie del dente e su tutte le sue quattro facce: mesiale, distale, buccale, palatale/linguale. La diagnosi di malattia parodontale si avvale anche dell’indagine radiologica endorale, spesso indispensabile per valutare arrotondamenti ed erosioni della cresta alveolare, ampliamenti dello spazio parodontale, lisi dell’osso perialveolare, presenza di lesioni periapicali 12 (Foto 6). Può essere impiegata anche la radiologia convenzionale (extraorale), ma le proiezioni utilizzate portano a numerose sovrapposizioni che complicano la diagnosi. La malattia parodontale va innanzitutto affrontata in un’ottica di prevenzione, motivando il proprietario a praticare un’accurata igiene orale quotidiana (spazzolatura dei denti) e ad effettuare dal proprio veterinario di fiducia i periodici controlli e trattamenti di profilassi parodontale 12-15. Per quanto riguarda la terapia parodontale, gli obiettivi sono quelli di: eliminare la causa dell’infiammazione (ablazione del tartaro sopra e sottogengivale e lucidatura dello smalto), arrestare la progressione della malattia (es. minimizzare la profondità delle tasche parodontali e ridurre la perdita del sostegno osseo), favorire la rigenerazione del tessuto osseo e del legamento parodontale, prevenire la formazione di nuovi depositi di placca e tartaro (terapia di mantenimento) 7,16. Relativamente alle tasche parodontali, il trattamento varia in rapporto alla loro profondità ed alla taglia del soggetto 17,18. In caso di tasche poco profonde ( 6 mm, l’opzione terapeutica migliore è l’estrazione. È ovvio che una tasca parodontale di 4 mm a livello di un canino di un cane di grossa taglia non ha la stessa valenza di un’analoga tasca su un primo premolare di un cane di piccola taglia. Saranno la nostra esperienza e la logica clinica a dettare l’opzione più corretta di trattamento. Anche la presenza di retrazione gengivale/ossea deve essere trattata in base alla situazione individuale. Ad esempio, nei denti monoradicolati, una retrazione di qualche millimetro, in presenza di un buon attacco gengivale, è compatibile con la conservazione del dente. Viceversa, in denti pluriradicolati, una retrazione, anche di pari entità, può determinare l’esposizione della forcatura e, dunque, costringere all’estrazione. Tab. 1 - Principali fattori eziologici delle parodontopatie nel cane e nel gatto Scatenanti Locali Accumulo di placca e tartaro Sistemici Locali Predisponenti Sistemici • • • • • • • • • Malattie immuno-mediate (es. pemfigo, lupus) Infezioni virali (FELV, FIV) Infezioni micotiche (es. candidiasi) Neoplasie Nefropatie (es. insufficienza renale) Emopatie (es. trombocitopenia) Dismetabolismi (es. diabete) Disendocrinie (es. ipotiroidismo) Reazioni di ipersensibilità a farmaci (es. antibiotici, ciclosporina, fenilbutazone) o punture di insetti • Terapie radianti cefale) • Ereditarietà sioni) • Difetti di sviluppo (es.denti decidui • Alimentazione (es. diete ritenuti, ipoplasia dello smalto) pastose, eccesso di minerali e zuccheri, ipervitaminosi A) • Respirazione orale • Irritazioni meccaniche, chimiche (es. disinfettanti ad alte concentrazioni), fisiche (es. calore) • Traumi (es. fratture) • Composizione della saliva • Morfologia dei denti • Disturbi funzionali (es. malocclu- • Invecchiamento • Razza (es. razze toy e brachi- Tab. 2 - Scala di gravità della malattia parodontale (Mod. da Caiafa A., 2007) Grado 0 1 Malattia Alterazioni parodontali arrossamento ed edema del margine gengivale; BOP (bleeding on probing) perdita del contorno gengivale, retrazione gengivale, coinvolgimento della forcazione, mobilità dei denti, BOP gengivite moderata o grave, coinvolgimento della forcazione, mobilità dei denti, BOP gengivite grave, coinvolgimento della forcazione, spiccata mobilità dei denti, sanguinamento spontaneo, scolo purulento delle tasche parodontali Rilievi radiografici - Prognosi - Gengiva sana Gengivite nessuna evidenza radiografica reversibile di perdita dell’attacco dentale (PAL) PAL 50% irreversibile, ma controllabile irreversibile, ma controllabile (estrazione)  Inn. Vet. Med. • N.o 2 (10) • Ottobre 2009

Tabella dei contenuti per la edizione digitale del Innovation in Veterinary Medicine - Dental practice - Ottobre 2009

Copertura
Sommario
Curriculum dell’autore
Malattia parodontale (gengivite e parodontite)
Inquadramento clinico
Diagnosi
Terapia. Cosa fare
Terapia. Cosa evitare
Con il proprietario
Caso clinico
Referenze citate
Gengivostomatite cronica felina (feline chronic gingivostomatitis, FCGS)
Inquadramento clinico
Diagnosi
Terapia. Cosa fare
Terapia. Cosa evitare
Con il proprietario
Caso clinico
Referenze citate
Lesioni da riassorbimento odontoclastico nel gatto (feline odontoclastic resorptive lesions, FORL)
Inquadramento clinico
Diagnosi
Terapia. Cosa fare
Terapia. Cosa evitare
Con il proprietario
Caso clinico
Referenze citate
Fratture dentali
Inquadramento clinico
Diagnosi
Terapia. Cosa fare
Terapia. Cosa evitare
Con il proprietario
Caso clinico
Referenze citate

Innovation in Veterinary Medicine - Dental practice - Ottobre 2009

http://www.nxtbook.fr/newpress/Innovet/Arthro_System
http://www.nxtbook.fr/newpress/Innovet/InnVetMed/Ti_sei_lavato_i_denti-2011_03-02
http://www.nxtbook.fr/newpress/Innovet/Linea_Restomyl
http://www.nxtbook.fr/newpress/Innovet/InnVetMed-2-10-Ottobre2009
http://www.nxtbook.fr/newpress/Innovet/InnVetMed-1-8-Febbraio2009
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