Innovation in Veterinary Medicine - Dental practice - Ottobre 2009 - (Page 4)
L’antibioticoterapia non è curativa per la malattia parodontale… Cosa evitare Per quanto riguarda la terapia farmacologica, l’utilizzo di antibiotici è consigliato, specie nei soggetti immunodepressi, cardiopatici o con insufficienze metaboliche, per limitare/prevenire lo sviluppo di batteriemie ed infezioni sistemiche, o in associazione ad interventi di chirurgia parodontale 19. Nonostante l’eziologia batterica, l’antibioticoterapia non è comunque curativa per la parodontopatia e, anche quando utilizzata, bisogna comunque contemplare l’insorgenza di fenomeni indesiderati (es. antibiotico-resistenza, superinfezioni) 12,19. Trattamenti locali possono avvalersi di disinfettanti (es. clorexidina) o di sostanze (aliamidi) che, agendo sui mastociti residenti nel cavo orale 20, riequilibrano l’iper-reattività infiammatoria, che caratterizza le parodontopatie del piccolo animale 21,22 (box). Box Con il proprietario Mai come nel caso della malattia parodontale, la chiave del successo sta nella comunicazione tra medico veterinario e cliente/proprietario. È, infatti, vitale far comprendere a quest’ultimo il ruolo fondamentale che occupa nel mantenimento e/o nel recupero della salute del cavo orale del proprio animale da compagnia e, soprattutto, informarlo sulle metodiche più corrette da mettere in atto a tal fine: dalla spazzolatura dei denti, al fine di rimuovere quotidianamente la placca, che inizia a formarsi anche pochi minuti dopo la profilassi parodontale; ai trattamenti professionali di igiene dentale, cui sottoporre periodicamente l’animale presso la clinica veterinaria di fiducia; alla scelta di diete o supplementi nutrizionali, capaci di ridurre la formazione della placca e del tartaro e controllare i segni più evidenti di parodontopatia (es. alitosi). Inoltre, è importante spiegare al proprietario come una gengivite a lungo trascurata possa non solo portare alla perdita degli elementi dentari, ma, tramite fenomeni tromboembolici settici di estrema gravità, coinvolgere organi vitali come cuore, reni, fegato e polmoni. Molto spesso, si tende ad aspettare l’evoluzione della malattia parodontale. Considerando che solo la gengivite rappresenta lo stadio reversibile della parodontopatia, tanto più precocemente si interviene, tanto maggiori sono le possibilità di recupero completo della salute del cavo orale. Relativamente ai trattamenti farmacologici, si sconsiglia l’utilizzo di cortisonici, per le numerose controindicazioni che ne limitano fortemente l’uso. Nei casi di parodontopatia grave, la semplice ablazione del tartaro sopragengivale non è da ritenersi un trattamento sufficiente, e, molto spesso, le uniche opzioni terapeutiche da prendere in considerazione sono la chirurgia parodontale o l’estrazione dentale. La chiave del successo è la comunicazione tra medico veterinario e cliente/proprietario. Effetti dell’utilizzo combinato di un gel mucoadesivo a base di adelmidrol e di detartrasi nella gengivite del cane: studio clinico controllato Effect of a mucoadhesive gel and dental scaling on gingivitis in dogs. J Vet Dent 2008; 25(1): 28-32 Bonello D, Squarzoni P. Scopo Valutare l’effetto dell’uso combinato di un gel topico mucoadesivo contenente l’aliamide adelmidrol e di detartrasi/lucidatura dei denti in cani affetti da gengivite di vario grado. 20 cani con diagnosi di gengivite sono stati sottoposti – previa anestesia generale – ad ispezione completa del cavo orale, valutazione degli indici di infiammazione gengivale GI (Gingival Index) e PMGI (Papillary-Marginal Gingival Index), detartrasi sopra e sotto-gengivale e lucidatura dei denti. I cani sono stati poi suddivisi in due gruppi: quello di controllo, che non ha ricevuto trattamenti aggiuntivi; e quello trattato, sottoposto, subito dopo la detartrasi, 1,4 Riduzione del G. I. Materiali e Metodi ad applicazione del gel odontostomatologico mucoadesivo contenente adelmidrol. Il gel è stato successivamente applicato dal proprieFig. 1 tario 3 volte al giorno per l’intero periodo dello 1,4 studio (45 giorni). Gli animali sono stati rivisitati 1,2 dopo 15, 30 e 45 giorni. L’indice PMGI è stato rilevato ad ogni controllo; il GI solo ad inizio e 1,0 (p < 0,02) fine studio. 0,8 Conclusioni L’applicazione del gel aliamidico congiuntamente alla detartrasi si è dimostrata in grado di: a) migliorare la risoluzione della flogosi mucosale, come evidenziato dalla maggior diminuzione del GI nei trattati rispetto ai controlli; b) prolungare nel tempo i benefici dell’intervento ablativo, dato il trend di diminuzione del valore medio di PMGI dimostrato nel gruppo dei trattati rispetto al gruppo dei controlli. La spiegazione più plausibile di tali effetti è che l’aliamide adelmidrol – down-modulando l’eccessiva degranulazione mastocitaria in corso di flogosi della mucosa orale – sia in grado di potenziare e protrarre nel tempo gli indubbi benefici derivanti dalla detartrasi. Risultati 0,6 La riduzione dell’infiammazione mucosale 0,4 misurata come valore medio di GI è significa0,2 tivamente maggiore (P<0,02) nel gruppo dei 0% trattati rispetto ai controlli (Fig.1). RelativamenTrattati Controllo te al PMGI, l’effetto ottenuto a T15 con la pro(detartrasi + Restomyl®) (detartrasi) filassi parodontale viene mantenuto nel tempo (45 gg) solo nel gruppo dei trattati (Fig. 2). 2,0 1,5 Fig. 1 Fig. 2 Trattati Controllo Evidence-based Practice (EbP) Lo studio clinico dimostra la validità di associare alla detartrasi un trattamento topico a base di aliamidi, al fine di migliorare e prolungare nel tempo la risoluzione dell’infiammazione parodontale. Riduzione del G. I. 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0% P. M. G. I. (p < 0,02) 1,0 0,5 0% (detartrasi + Restomyl®) Trattati Controllo (detartrasi)
Tabella dei contenuti per la edizione digitale del Innovation in Veterinary Medicine - Dental practice - Ottobre 2009
Copertura
Sommario
Curriculum dell’autore
Malattia parodontale (gengivite e parodontite)
Inquadramento clinico
Diagnosi
Terapia. Cosa fare
Terapia. Cosa evitare
Con il proprietario
Caso clinico
Referenze citate
Gengivostomatite cronica felina (feline chronic gingivostomatitis, FCGS)
Inquadramento clinico
Diagnosi
Terapia. Cosa fare
Terapia. Cosa evitare
Con il proprietario
Caso clinico
Referenze citate
Lesioni da riassorbimento odontoclastico nel gatto (feline odontoclastic resorptive lesions, FORL)
Inquadramento clinico
Diagnosi
Terapia. Cosa fare
Terapia. Cosa evitare
Con il proprietario
Caso clinico
Referenze citate
Fratture dentali
Inquadramento clinico
Diagnosi
Terapia. Cosa fare
Terapia. Cosa evitare
Con il proprietario
Caso clinico
Referenze citate
Innovation in Veterinary Medicine - Dental practice - Ottobre 2009
http://www.nxtbook.fr/newpress/Innovet/Arthro_System
http://www.nxtbook.fr/newpress/Innovet/InnVetMed/Ti_sei_lavato_i_denti-2011_03-02
http://www.nxtbook.fr/newpress/Innovet/Linea_Restomyl
http://www.nxtbook.fr/newpress/Innovet/InnVetMed-2-10-Ottobre2009
http://www.nxtbook.fr/newpress/Innovet/InnVetMed-1-8-Febbraio2009
https://www.nxtbookmedia.com