Innovation in Veterinary Medicine - Dental practice - Ottobre 2009 - (Page 8)
Lesioni da riassorbimento odontoclastico nel gatto (Feline odontoclastic resorptive lesions, FORL) Inquadramento clinico Le lesioni da riassorbimento odontoclastico (feline odontoclastic resorptive lesions, FORL) sono tra le più comuni patologie dentali dei gatti, riscontrandosi dal 25% al 75% dei felini, specie di età superiore ai sei anni 1-5. Generalmente, il riassorbimento del cemento radicolare e della dentina inizia in corrispondenza della giunzione cemento-smalto, o nella zona di biforcazione dei denti pluriradicolati, per progredire poi in direzione apicale e/o coronale. Da ciò, la denominazione di “neck lesions” (lesioni del colletto), con cui, sino ad alcuni anni fa, si identificavano queste lesioni, oltre che con una nomenclatura piuttosto variegata: lesioni da riassorbimento cervicale (cervical lesions, cervical line lesions), lesioni da riassorbimento dentale (dental resorptive lesions), lesioni da riassorbimento odontoclastico esterno (external odontoclastic resorptions), odontolisi felina (feline odontolysis), riassorbimento cervicale radicolare (cervical root resorption). È comunque da tenere presente che le FORL non vanno confuse con le carie, caratterizzate dalla demineralizzazione della parte inorganica dei denti ad opera dei batteri della placca, a fronte di un processo attivo di riassorbimento e distruzione mediato dagli odontoclasti, tipico delle FORL 1,5,6. Da un punto di vista eziologico, inizialmente si pensava che i fenomeni di riassorbimento, specie a carico dei denti decidui, derivassero unicamente dall’attivazione di odontoclasti ed osteoclasti da parte dei batteri della placca, e dal conseguente avvio di un processo infiammatorio-distruttivo, analogo a quello sottostante alla distruzione dell’osso alveolare in corso di parodontopatia 1,7-9. Oggi, si contemplano anche altre ipotesi eziologiche, tra cui i traumi/fratture 10, gli squilibri elettrolitici11, le ipervitaminosi A e D 4,12, le infezioni virali 13. Indipendentemente dalle cause individuate, il risultato finale del processo di riassorbimento è l’esposizione dei tubuli dentinali e della polpa, con il conseguente instaurarsi di una patologia estremamente dolorosa. La presentazione clinica delle FORL varia in base alla tipologia, alla localizzazione ed alla gravità delle lesioni. In base alla tipologia, si parla di: FORL di tipo I, caratterizzate da lesioni coronali, in presenza di una struttura radicolare e parodontale normale; FORL di tipo II, caratterizzate da perdita della normale struttura radicolare e parodontale 8. Considerando la gravità del processo erosivo, si riconoscono cinque stadi, a seconda del grado di coinvolgimento dei tessuti dentali: dal grado I (semplice interessamento dello smalto e/o del cemento), al grado V (completa distruzione della struttura del dente, con riassorbimento della radice e frattura coronale) 1,4 (Foto 1, 2 e 3, A e B). Le FORL che si manifestano a livello del margine gengivale, soprattutto di premolari, molari e canini, sono spesso ricoperte da placca, tartaro e/o tessuto di granulazione originatosi dalla gengiva stessa 1 (Foto 4). Se confinate al margine gengivale e non coinvolgenti la polpa dentaria (FORL di grado I), queste lesioni possono essere scarsamente visibili ed asintomatiche, e l’unico segno clinico può essere l’alitosi 1. Viceversa, negli stadi più avanzati della malattia, possono comparire difficoltà di masticazione, anoressia e conseguente perdita di peso. Lesioni di tali gravità, se toccate con una sonda, determinano una reazione algica rilevante; un metodo che permette di far percepire al proprietario la gravità della situazione, altrimenti spesso sottovalutata, se non addirittura ignorata. Diagnosi Relativamente alla diagnosi, una valutazione radiografica full-mouth è necessaria per determinare la distribuzione e l’estensione delle lesioni (Tabella), che sovente si rivelano assai più gravi di quanto possa essere intuibile dalla visita clinica (Foto 5). Infatti, come pubblicato di recente 14, una percentuale pari all’87,5% dei soggetti colpiti da FORL presenta lesioni al di sotto della cresta alveolare che, in quanto tali, non sono evidenziabili senza un’indagine radiografica adeguata. Terapia Cosa fare L’estrazione dei denti affetti è oggi la terapia di elezione delle FORL1. Solo nel caso di lesioni che portino alla totale scomparsa dello spazio parodontale, con riassorbimento radicolare completo ed anchilosi, ma che non siano accompagnate da necrosi endodontica o grave infiammazione gengivale, può essere effettuata l’amputazione della corona, con successivo monitoraggio radiografico, mirato ad accertare il riassorbimento della radice, mantenuta intenzionalmente in situ 15,16. Se si opta per la chirurgia estrattiva, bisogna tener conto della particolare fragilità e predisposizione alle fratture dei denti affetti da FORL (in cui la radice può, in alcuni casi, essere completamente riassorbita), come della possibile presenza di anchilosi radicolare, che può ulteriormente rendere indaginosa l’estrazione stessa 1. Pertanto, valutare radiograficamente l’elemento dentale da estrarre permette di evitare possibili spiacevoli complicanze intraoperatorie. Foto 1 - Gatto comune europeo, femmina di 5 anni. Lesioni odontoclastiche erosive di grado I/II a carico del terzo premolare mascellare. Foto 2 - Gatto comune europeo, maschio di 6 anni. Lesione odontoclastica erosiva di grado V a carico del primo molare mandibolare. Foto 3 - Gatto comune europeo, maschio di 6 anni. Presentazione clinica (A) e radiografica (B) di una lesione odontoclastica erosiva di grado V a carico del terzo premolare mandibolare. Notare anche una lesione erosiva di grado 1 a carico del quarto premolare. Tabella - Principali segni radiografici di FORL 1. • erosione del margine alveolare a livello della giunzione smalto-cementizia • riassorbimento dei tessuti coronali • distruzione della lamina dura • riassorbimento della radice (diffusa o focale) • anchilosi radicolare e perdita dello spazio parodontale Foto 4 - FORL a carico del margine gengivale, ricoperta da placca, tartaro e tessuto di granulazione. Foto 5 - Immagine radiografica di FORL. Inn. Vet. Med. • N.o 2 (10) • Ottobre 2009
Tabella dei contenuti per la edizione digitale del Innovation in Veterinary Medicine - Dental practice - Ottobre 2009
Copertura
Sommario
Curriculum dell’autore
Malattia parodontale (gengivite e parodontite)
Inquadramento clinico
Diagnosi
Terapia. Cosa fare
Terapia. Cosa evitare
Con il proprietario
Caso clinico
Referenze citate
Gengivostomatite cronica felina (feline chronic gingivostomatitis, FCGS)
Inquadramento clinico
Diagnosi
Terapia. Cosa fare
Terapia. Cosa evitare
Con il proprietario
Caso clinico
Referenze citate
Lesioni da riassorbimento odontoclastico nel gatto (feline odontoclastic resorptive lesions, FORL)
Inquadramento clinico
Diagnosi
Terapia. Cosa fare
Terapia. Cosa evitare
Con il proprietario
Caso clinico
Referenze citate
Fratture dentali
Inquadramento clinico
Diagnosi
Terapia. Cosa fare
Terapia. Cosa evitare
Con il proprietario
Caso clinico
Referenze citate
Innovation in Veterinary Medicine - Dental practice - Ottobre 2009
http://www.nxtbook.fr/newpress/Innovet/Arthro_System
http://www.nxtbook.fr/newpress/Innovet/InnVetMed/Ti_sei_lavato_i_denti-2011_03-02
http://www.nxtbook.fr/newpress/Innovet/Linea_Restomyl
http://www.nxtbook.fr/newpress/Innovet/InnVetMed-2-10-Ottobre2009
http://www.nxtbook.fr/newpress/Innovet/InnVetMed-1-8-Febbraio2009
https://www.nxtbookmedia.com