Morningstar Investor - Luglio/Agosto 2011 - (Page 7)

L’Editoriale Un debito da miliardari Siamo seduti su una montagna di debiti. Quello dello Stato italiano ammonta a 1.843 miliardi di euro, pari al 119% del Pil (dati al 31 dicembre 2010, Banca d’Italia). Nel 2010, il Belpaese ha emesso titoli a medio e lungo termine per 88 miliardi. Le famiglie italiane sono da sempre grandi investitori in obbligazioni governative e ne detengono complessivamente oltre 188 miliardi. Negli ultimi anni, i risparmiatori hanno sottoscritto anche una gran quantità di bond bancari e, nonostante nel 2010 la tendenza si sia invertita, detengono un ammontare pari a 367,9 miliardi (al 31 dicembre 2010). Più in generale, il 19,8% degli investimenti in attività finanziarie delle famiglie è nel reddito fisso, una percentuale superiore alla media dell’area Euro (7,5%), e la metà è in emissioni degli istituti di credito. Ancora, nel 2010 i debiti finanziari delle famiglie hanno raggiunto il 66% del reddito disponibile, in aumento rispetto agli anni scorsi, seppure questo dato sia di molto inferiore al resto d’Europa (99%). Rispetto ad altre nazioni, il debito pubblico italiano è prevalentemente detenuto entro i confini domestici. Le banche del Belpaese, sempre secondo l’istituto centrale, ne hanno 208 miliardi. Non stupisce, dunque, che l’agenzia di rating Moody’s abbia posto sotto revisione, per un possibile abbassamento del giudizio, 16 banche italiane e abbia modificato per altre 13 il suo outlook da “stabile” a “negativo”. La decisione segue l’annuncio del 17 giugno di una possibile riduzione del rating sul debito sovrano (prima di Moody’s, Standard&Poor’s aveva rivisto l’outlook dell’Italia a negativo). Se per un anno abbiamo scacciato l’idea di essere la “i” in più dei Pigs, insieme a Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna, ora non possiamo più farlo. Altri Stati sono messi peggio, ma il pericolo di contagio è in agguato per tutti. L’Italia non è nuova a questi problemi. Come ha ricordato Mario Draghi nelle sue ultime Considerazioni finali da Governatore della Banca d’Italia, all’inizio degli anni Novanta, il Paese dovette affrontare una grave crisi di fiducia sulla sostenibilità del suo debito. In quel periodo doveva collocare titoli per un ammontare pari, in termini reali, a dieci volte il fabbisogno di finanziamento annuo della Grecia oggi. Ha saputo risollevarsi; dunque, la strada del risanamento è possibile ed è necessario percorrerla senza esitazione. Dal punto di vista degli investitori, però, la crisi ha cambiato prospettive e punti di riferimento. I titoli di Stato non sono più asset sicuri come lo erano un tempo né per gli italiani né per gli americani (in questo numero di Morningstar Investor ospitiamo un intervento di Bill Gross, il più grande investitore al mondo in obbligazioni, nel quale spiega perché non compra più Treasury). I fattori-chiave che muovono il mercato obbligazionario rimangono, però, gli stessi di un tempo, così come è valido oggi più che mai il principio secondo cui la crescita economica ha bisogno di un mercato del credito stabile. Esistono mille ragioni per parlare di bond. Noi abbiamo deciso di farlo per tutti quei risparmiatori che non sono più BoT people, ma sono rimasti bond people. Sara Silano è direttore di Morningstar Investor Sara Silano Direttore di Morningstar Investor Morningstar.it 7 http://www.Morningstar.it

Tabella dei contenuti per la edizione digitale del Morningstar Investor - Luglio/Agosto 2011

Morningstar Investor Luglio/Agosto 2011
Attualità
Rubriche
Hanno scritto per noi
L'Editoriale
Cosa devi sapere per investire in bond
Ecco perché sto fuori dai Treasury
Italia e Spagna non sono "veri" Piigs
10 domande a Lorenzo Pagani (Pimco)
Tassi e rischio sistemico, le variabili macro che muovono i bond
Corporate bond: comprare, tenere o vendere?
Check up del portafoglio: stress test in caso di rialzo dei tassi
Cosa fare se cambia il rating
È tempo di rivedere gli indici obbligazionari?
Singolo titolo, fondo o Etf?
Cerca il fondo giusto, non il migliore
Investire nel reddito fisso con i migliori gestori
Fund Analysis dei fondi obbligazionari
Corporate bond, Morningstar dà i voti
Rischio/rendimento, qualità e duration: la diagnosi dei fondi obbligazionari

Morningstar Investor - Luglio/Agosto 2011

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