Morningstar Investor - Maggio/Giugno 2012 - (Page 27)

L’Intervista 5 domande a Ronald Leven (Morgan Stanley) Di Azzurra Zaglio La crisi europea ha avuto ripercussioni sul rapporto di cambio tra la moneta unica e il biglietto verde. E ogni mossa della Bce produce degli scossoni, così come il dollaro non è indifferente alle decisioni della Federal Reserve. In generale, vi è uno stretta interdipendenza tra politiche monetarie e valute. Come spiega Ronald Leven, direttore della ricerca ed esperto di cambi di Morgan Stanley. Azzurra Zaglio (AZ): Qual è la relazione tra M1 (aggregato che comprende monete, banconote e depositi in conto corrente) e tassi di cambio? Ronald Leven (RL): In generale, la crescita di M1 è correlata negativamente con la forza della valuta. Ma per la maggior parte delle divise non è un fattore così importante. Storicamente, tende ad esserlo per monete come lo yen giapponese e il franco svizzero, probabilmente perché fortemente utilizzate come valute di finanziamento a livello globale, perché hanno tassi bassi. Più in generale, l’importanza tende a crescere per le divise di nazioni che presentano un forte rapporto di scambio reciproco, ma con un notevole squilibrio strutturale. Non lo è invece per il rapporto tra l’euro e il dollaro. La situazione si complica quando parliamo dei più ampi aggregati monetari, poiché sono influenzati da fattori endogeni e rappresentativi della creazione di credito piuttosto che delle politiche delle banche centrali. In particolare, non è infrequente vedere l’M3 (aggregato che comprende la componente monetaria e i titoli di stato a breve termine, Ndr) scendere quando M1 cresce e viceversa. Dal momento che la rapida crescita di M3 è indicativa di un’economia forte, è generalmente associata con la forza della valuta più che la sua debolezza. AZ: Quale impatto ha avuto il Quantitative easing (QE) sul dollaro? RL: L’aumento della base monetaria è negativa per le valute. Il dollaro statunitense si è indebolito in seguito alle aspettative politiche monetarie espansive della Federal Reserve, ma l’effetto è ormai svanito. Ciò riflette, probabilmente, il fatto che l’impatto è stato minore di quanto inizialmente previsto. E’ da mettere in conto però che un altro contributo all’andamento del biglietto verde è venuto dall’appiattimento delle curve di rendimento dei titoli, fenomeno che avvantaggia la valuta. AZ: Le operazioni di rifinanziamento della Bce (Ltro) hanno influenzato l’euro? RL: Il Ltro ha inizialmente portato benefici all’euro, soprattutto perché ha aumentato la liquidità nel sistema finanziario. E’ stato minore l’impatto sulla solvibilità dei paesi periferici. Lo prova la modesta riduzione degli spread dei Cds (Credit default swap) rispetto ai tassi di finanziamento del debito sovrano. Sulla moneta unica ha influito anche l’esigenza degli investitori stranieri di comprare il debito sovrano europeo per allineare i portafogli al benchmark. AZ: Come ha influito la crisi dell’Eurozona sulla sterlina inglese? RL: Il Regno Unito è penalizzato dall’esposizione all’Eurozona (che rappresenta circa il 50% delle sue esportazioni) e dagli squilibri di bilancio. La combinazione di questi due fattori induce gli investitori a cercare altri porti sicuri. AZ: Oggi, l’attenzione è sui mercati emergenti. Quali opportunità offrono queste valute? RL: Sulle valute dei Paesi emergenti è meglio rimanere cauti. È evidente un rallentamento in Asia a causa della debolezza della congiuntura mondiale. Il rapporto tra il dollaro e le divise dei mercati in via di sviluppo riflette questo trend. Anche l’apprezzamento dello yuan cinese si è recentemente fermato. Noi comunque continuiamo a credere nella sua forza. Infine, la prospettiva di una crescita più debole ci fa pensare che i mercati inizino a scontare politiche monetarie meno restrittive con conseguenze negative sui rapporti di cambio. K Ronald Leven è Executive director del Dipartimento Global foreign exchange di Morgan Stanley, dove lavora dal 2007. Ha un Dottorato (Ph.D) in Economia alla Rice University e ha iniziato la sua carriera alla Fed. Ha lavorato in varie società, sempre nel settore valutario. Azzurra Zaglio è editor di Morningstar Italy Morningstar.it 27 http://www.Morningstar.it

Tabella dei contenuti per la edizione digitale del Morningstar Investor - Maggio/Giugno 2012

Morningstar Investor Maggio/Giugno 2012
Attualità
Rubriche
Hanno scritto per noi
L'Editoriale
Attori della politica monetaria
Eurozona, serve più coraggio
Italia, ora tocca alla spesa pubblica
Le emergenti spostano la crescita
Le cartucce in canna alla politica monetaria
Le “nuove” banche centrali
Cassaforti d’oro
L’intervista
Come cavalcare la curva dei rendimenti
I settori industriali baciati dai tassi
I watcher delle banche centrali
Analisi Morningstar
Etf valutari e monetari a confronto
ETF Analysis
Obiettivi che fanno la differenza

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