Morningstar Investor - Novembre/Dicembre 2012 - (Page 22)

In Primo Piano Chi bussa all’Asia emergente Di Azzurra Zaglio Bangladesh e Papua Nuova Guinea hanno tassi di crescita economica elevati. Ma le Borse sono ancora poco liquide e i titoli small. Bangladesh, Pakistan, Papua Nuova Guinea, Vietnam, Sri Lanka, Kazakhstan e Kyrgyzstan sono i sette nuovi emergenti che bussano alle porte dell’Asia-Pacifico e rivestono un ruolo da protagonisti nei panieri dei paesi di frontiera. La regione, a dicembre 2011, è la seconda più grande del Russell Frontier Index (Rfi) e rappresenta il 20,8%. L’indice asiatico di frontiera comprende 190 titoli azionari, ma solo il 57% di essi, dall’inizio del 2012, è di società ad alta capitalizzazione, la percentuale più bassa tra le cinque regioni di frontiera. 2011 da dimenticare Il Bangladesh è il più pesante (4,5% in termini di capitalizzazione), seguito dal Pakistan (4,2%), dalla Papua Nuova Guinea, dal Vietnam, dallo Sri Lanka, dal Kazakhstan e dal Kyrgyzstan. Analogamente ai mercati emergenti, quelli di frontiera della regione hanno avuto un periodo di calo a causa della crisi finanziaria globale. Ma se guardiamo alla performance annuale dalla fine del 2008, notiamo come la regione rispetto ai paesi sviluppati, a quelli emergenti e agli altri mercati di frontiera abbia registrato buoni ritorni nel 2009 e nel 2010. Ha faticato di più nel 2011 a causa delle catastrofi che hanno scosso l’intera zona asiatica, del rallentamento della crescita economica globale e del nervosismo dei mercati mondiali per la crisi del debito europeo. Borse zoppicanti Questi paesi hanno tassi di espansione economica mediamente elevati, che però non si traducono nelle performance di Borsa. Nel 2011, il Bangladesh ha registrato una crescita del Pil (Prodotto interno lordo) superiore alla media, +7,5% rispetto al 5,2% dell’intera regione di frontiera. Nell’anno però, le rimesse provenienti dalla Libia, dalla quale l’economia del Bangladesh è fortemente dipendente, sono scese in modo netto. Le mosse per sostenere il mercato hanno abbattuto i prezzi dei titoli, suscitando proteste civili, con rendimenti registrati nel 2011 di -41,8%. Il principale problema è il basso reddito pro-capite. Per quanto riguarda la Borsa, poi, la liquidità è scarsa e le restrizioni innumerevoli. Il Kyrgyzstan è, dal canto suo, uno dei maggiori produttori al mondo di metalli preziosi e nel 2011 ha potenziato la produzione di oro di quasi il 50%, secondo i dati resi noti dall’agenzia statale delle risorse minerarie. Ma anche qui il bassissimo reddito pro-capite, l’illiquidità del mercato e la scarsa trasparenza hanno fatto registrare ritorni sui titoli azionari negativi (-64,1% nel 2011). Il Pakistan è cresciuto molto meno rapidamente (+ 2,4%). Il paese si trova di fronte a diverse sfide, tra cui l’elevata inflazione, una crescita altalenante, disastri naturali, rivolte civili e politiche, e un deficit pubblico di bilancio che lascia l’economia molto vulnerabile. Valute messe alla prova Nel 2011, la Papua Nuova Guinea è stato il Paese che è cresciuto di più, con un incremento del 9,2%, ma la crescita economica è stata rallentata dall’inasprimento della politica monetaria della banca centrale e dalle restrizioni delle spese e dei consumi interni messe in atto dal governo. Lo Sri Lanka presenta tassi di crescita interessanti, ma a novembre l’annuncio imprevisto di una svalutazione della rupia da parte del presidente, Mahina Rajapaksa, ha causato un blocco nei rapporti commerciali con l’estero e una conseguente dismissione di 50 milioni di rupie che hanno alimentato le preoccupazioni circa l’instabilità monetaria. Infine, il Vietnam nei primi mesi ha dovuto svalutare la sua moneta locale, il dong, per contenere l’inflazione, ma successivamente ha cercato di ridurre il deficit commerciale ravvivando la fiducia degli investitori locali nell’economia e nella valuta interne. Inoltre, la banca centrale ha aumentato i tassi di 22 Morningstar Investor Novembre / Dicembre 2012

Tabella dei contenuti per la edizione digitale del Morningstar Investor - Novembre/Dicembre 2012

Morningstar Investor Novembre/Dicembre 2012
Attualità
Rubriche
Hanno scritto per noi
L'Editoriale
Chi sta sulla frontiera
Il numero magico è 1,2 miliardi
Acrobazie sulle dune africane
Medio oriente incompreso
La piccola frontiera europea
Chi bussa all'Asia emergente
Le mine vaganti
Il caro prezzo dei terremoti
Un'obbligazione contro le catastrofi
Se l'emigrante fa bene al Pil
Sviluppo oltre le etichette
Un pizzico di nuovo riduce il rischio
Borse, i big delle commodity vanno all'estero
Il fondo esploratore è giovane
Etf a confronto: Msci Corea
Gli strumenti Morningstar

Morningstar Investor - Novembre/Dicembre 2012

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