Morningstar Investor - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013 - (Page 18)

In Primo Piano Il gestore attivo non segue la moda Di Greg Aldridge Evita le bolle, va contro il mercato se è convinto di essere nel giusto. Va a caccia di valore. Cerca un buon investimento più che una buona società. Invece di stare a guardare i propri guadagni che svaniscono a causa di una flessione dei mercati o di scatenarsi nel trading fai-da-te – con conseguenze spesso deludenti - perché non affidarsi ad un gestore esperto in gestione attiva per trovare le società più resistenti alla crisi e proteggere il valore dei propri investitori? Uno stock-picker, ovvero un gestore che seleziona i titoli in un’ottica di costruzione di un portafoglio ben diversificato, può orientare i propri investimenti con maggiore libertà e senza costrizioni rispetto al benchmark, evitando di puntare sulle bolle. Allo stesso modo, i gestori attivi possono scegliere di sottopesare un settore o di evitarlo del tutto se il loro giudizio è negativo, anche andando contro i trend del momento. La selezione dei titoli permette ai gestori attivi di scegliere i vincenti e di evitare i perdenti, dando anche giudizi contrari al mercato quando sono fortemente convinti della loro posizione. La gestione attiva può essere vantaggiosa anche in condizioni di mercato volatili e divergenti e in mercati poco investigati come gli emergenti e le small cap. Cosa conta nel lungo termine Il concetto cardine che guida la gestione attiva - e quindi un attento stock-picking - è quello di creazione di valore per l’azionista su una base 18 Morningstar Investor Gennaio/Febbraio/Marzo 2013 di medio e lungo termine senza curarsi delle mode del momento, con un approccio, quindi, di tipo bottom-up (dal basso verso l’alto) che parte dall’analisi della solidità dell’azienda. Abbiamo visto, ad esempio, molti investitori rimanere scottati dalle esperienze di investimento sui mercati emergenti, in particolare la Cina. Il problema è che nel calderone dell’universo di investimenti possibili è necessario operare una selezione e individuare quelle aziende ben posizionate per creare valore nel lungo termine e a un prezzo interessante. Il valore nascosto La nostra strategia di investimento di uno stock picker è quella di identificare con un approccio bottom-up le società interessanti che stanno migliorando il loro ritorno sul capitale o hanno la capacità di sostenere alti rendimenti nel lungo periodo, così da giustificare un investimento. Questo approccio permette di esplorare le inefficienze del mercato e di valutare fattori come il cambiamento societario, la sostenibilità dei profitti e dell’innovazione. Il gestore deve avere inoltre esperienza nel comprendere i modelli aziendali e nell’analisi delle aspettative di performance futura presenti dentro il prezzo del singolo titolo. In pratica, si tratta di sostenere quelle aziende il cui team manageriale comprende l’importanza di creazione di valore per gli azionisti, andando a individuare quelle società il cui valore non è ancora pienamente apprezzato dal mercato. Cosa fa la differenza La valutazione è quindi l’elemento chiave di questo processo di investimento: è questo fattore che differenzia un buon investimento da una buona società: se il prezzo sconta già tutte le potenzialità della società non potrà esserci un apprezzamento significativo ai fini della performance azionaria. L’approccio all’investimento di ogni bravo stock picker, deve essere poi di lungo termine, dai tre ai cinque anni. Questo orizzonte di tempo assicura l’allineamento alla creazione di valore e ai progetti strategici delle società. Infatti, nel breve termine molti fattori sono al di fuori del controllo del team manageriale, mentre nell’arco di qualche anno, le decisioni di allocazione dei capitali prese dai manager sono enormemente importanti per dare valore all’azionista e saranno riflesse nel prezzo azionario. L’obiettivo è di allinearsi agli impegni di lungo termine di creazione di valore. Lo screening Passiamo ora ad analizzare il processo di selezione dei titoli, che segue due fasi ben distinte: la selezione delle società e l’analisi fondamentale. La prima fase del processo di

Tabella dei contenuti per la edizione digitale del Morningstar Investor - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013

Morningstar Investor Gennaio/Febbraio/Marzo 2013
Attualità
Rubriche
Hanno scritto per noi
L'Editoriale
L'analisi orientata al valore
Grattacapi per gli analisti
La ricerca ai tempi della globalizzazione
Il gestore attivo non segue la moda
Caro azionista, non buttarmi via
Il tecnico non parla come il fondamentale
Panico, nemico degli investitori
L'Oracolo studia e, a volte, si innamora
5 domande al professor Max Otte
Il giusto market timing per il lungo periodo
Un kit di ricerca per gli investitori
Corporate bond per dormire sonni tranquilli
I campioni non vincono in volata
Fondi, quando la medaglia è d'oro zecchino
Come valutare un Etf
Gli indici parlano Morningstar

Morningstar Investor - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013

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