Morningstar Investor - Aprile/Maggio/Giugno 2013 - (Page 28)

In Primo Piano Come lavorano le agenzie di rating Di Francesco Lavecchia Morningstar ha messo a confronto i metodi di valutazione di S&P, Moody’s e Fitch. A partire dalle valutazioni sull’Italia. L’8 marzo 2013, l’agenzia di rating Fitch annuncia il downgrade dell’Italia (da A- a BBB+), segnalando che il calo del Pil (Prodotto interno lordo) nel quarto trimestre dimostra come la recessione in Italia sia una delle più gravi nel Vecchio continente. Il livello della disoccupazione è molto alto e il grado di fiducia dei consumatori è ai minimi: ciò rischia di prolungare il periodo di debolezza dell’economia. Questo, a sua volta, avrà un negativo impatto sul rapporto debito/Pil, destinato a toccare quota 130% quest’anno. Secondo Standard&Poor’s, che nel suo ultimo report del dicembre 2012 assegna al debito italiano un rating di BBB+, l’economia del Paese dovrebbe tornare a crescere debolmente solo dopo il 2013. A frenarla è la rigidità del mercato del lavoro e la scarsa concorrenza sul mercato dei servizi che scoraggiano l’afflusso di capitali esteri. La debolezza interna, secondo l’agenzia, ridurrà l’impatto delle riforme del governo Monti sullo stato delle finanze. La solvibilità del paese, secondo S&P, non è però in discussione. Il basso indebitamento del settore privato, il deficit pubblico sotto controllo e il positivo effetto sulle casse dello stato della riforma delle pensioni compensano il negativo dato del rapporto debito/Pil. L’agenzia Moody’s, invece, motiva il suo giudizio di Baa2 oltre che con la debolezza dell’economia del paese anche con il rischio di 28 Morningstar Investor Aprile/Maggio/Giugno 2013 un peggioramento delle condizioni di accesso al credito in seguito all’aggravarsi della crisi del debito in Europa. Questo, infatti, costringerebbe il Tesoro italiano a pagare interessi più elevati in ragione del maggior premio al rischio per i sottoscrittori delle sue obbligazioni, con un risvolto negativo sia sul bilancio corrente sia sullo stock del debito. Siamo abituati a leggere i giudizi delle agenzie. Ma come funzionano? Il debito sovrano Il giudizio espresso dalle agenzie di rating riguarda la capacità e la disponibilità di uno stato sovrano a onorare il suo debito contratto nei confronti degli investitori privati, ovvero i titolari delle loro obbligazioni governative. Non fa riferimento quindi agli impegni contratti nei confronti delle amministrazioni locali, di società private o dei dipendenti del pubblico impiego, né tantomeno riguarda i prestiti contratti con le istituzioni sovranazionali. Nella loro definizione di rating, le agenzie parlano sia di capacità, ovvero di avere risorse finanziarie sufficienti, che di disponibilità a ripagare il debito. Gli stati sovrani, infatti, possono decidere di non onorare i loro debiti, qualora ritenessero il costo che dovrebbero sostenere troppo oneroso, senza per questo risponderne di fronte ai creditori. Per valutare questi due elementi le società di rating analizzano vari aspetti, non solo di natura macroeconomica e fiscale, che sono quelli più legati alla sostenibilità finanziaria di un paese, ma anche relativi alla flessibilità nell’utilizzo di strumenti di politica monetaria e alla qualità delle istituzioni politiche. Sebbene l’intento sia lo stesso e gli aspetti analizzati i medesimi, il procedimento presenta delle peculiarità. S&P e Moody’s, quante somiglianze Moody’s e Standard & Poor’s, ad esempio, arrivano all’assegnazione del rating in due step. Inizialmente esprimono un giudizio sul profilo economico e politico del paese, ovvero sulla stabilità dell’economia e sull’efficienza delle istituzioni (quella che S&P e Moody’s definiscono rispettivamente Political and economic profile e Economic resiliency), nonchè sugli aspetti che attengono alla sostenibilità del debito, alla flessibilità del paese nel reperire le risorse utili a finanziarlo e al grado di resistenza a eventuali shock di natura politica, economica o finanziaria (ovvero quella che S&P chiama Flexibility and performance profile, e Moody’s indica con il termine Financial robustness). Le due agenzie arrivano alla valutazione di questi due aspetti in modo diverso. Standard & Poor’s raggruppa le variabili relative alla prima area di interesse in due categorie, quelle attinenti alla sfera politica e quelle di natura economica, mentre dalla distinzione dei fattori

Tabella dei contenuti per la edizione digitale del Morningstar Investor - Aprile/Maggio/Giugno 2013

Morningstar Investor - Aprile/Maggio/Giugno 2013
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Focus Germania: la rinascita nell'Ue
Focus Usa: un pieno di shock
Come lavorano le agenzie di rating
Quanta varietà per il debito emergente
Le insidie di un cambio della normativa
Cosa sapere se faccio business in Africa
Soros, 1992 attacco alla lira
L'altra dimensione del premio
I titoli con più rischi sulle spalle
Il rischio sovrano nei fondi
Quando il rischio non fa paura

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