Morningstar Investor - Luglio/Agosto/Settembre 2013 - (Page 26)
In Primo Piano
Il rinnovabile si fa a norma
Di Azzurra Zaglio
La legge sull’energia è ampia e complessa. L’Italia si prefigge l’obiettivo
del 17% di produzione da fonti alternative entro il 2020. Il mercato rimane in
costante evoluzione.
In materia di energie rinnovabili la normativa
italiana è complessa. Il Pacchetto europeo
Clima-Energia del 2008 (recante misure volte a
combattere i cambiamenti climatici e a
promuovere l’uso delle energie rinnovabili che
entro il 2020 porteranno a una riduzione del
20% delle emissioni di gas a effetto serra, a un
risparmio del 20% di energia e a un aumento,
sempre del 20%, della quota di energia da fonti
rinnovabili sul consumo finale di energia) ha
fissato per gli Stati membri obiettivi vincolanti
di produzione energetica da fonti rinnovabili,
coerentemente a quello complessivo del 20%.
L’Italia ha ricevuto come target il 17%,
raggiungibile attraverso il Pan (Piano attuativo
nazionale), che mira a razionalizzare e
adeguare i sistemi di incentivazione della
produzione di energia da fonti rinnovabili e a
incrementare l’efficienza energetica.
Il labirinto degli incentivi
Il quadro degli incentivi alla produzione di
energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia è
intricato. Finanziati dalla collettività tramite le
bollette, costituiscono una voce di spesa
rilevante. Nel nostro sistema coesistono
diversi e numerosi meccanismi di incentivazione, alcuni fondati su regimi di mercato, altri
su regimi amministrativi.
Il più noto è quello dei Certificati Verdi (CV)
introdotti dal Dlgs 79/99 (noto come “decreto
Bersani”), che fissava al 2% la quota minima
26 Morningstar Investor Luglio / Agosto / Settembre 2013
di energia prodotta da impianti alimentati da
fonti rinnovabili a ciascun produttore o
importatore di energia elettrica da fonti
tradizionali. La quota è stata poi progressivamente aumentata di 0,35% annui nel triennio
2004-2006 e di 0,75% nel periodo 2007-2012.
I CV sono titoli annuali comprovanti la
produzione energetica nella quota fissata,
previsto per gli impianti di potenza superiore a
1 MW, mentre per quelli inferiori vige la tariffa
onnicomprensiva. Sono emessi dal Gse
(Gestore servizi energetici), colui che
determina anche il valore di mercato di
riferimento dei certificati.
Con la finanziaria del 2008 sono state
introdotte alcune novità, quali l’allungamento
del periodo di incentivazione a 15 anni (prima
erano 12), la differenziazione del certificato a
seconda della fonte rinnovabile e il prezzo. I
CV hanno però mostrato parecchi limiti
soprattutto per l’eccesso di offerta sul
mercato rispetto alla domanda di dotazione.
Così, nel 2011 il legislatore è intervenuto
prevedendo un nuovo meccanismo a tariffa
fissa per i piccoli impianti (fino a cinque MW)
e ad asta al ribasso per gli impianti più ampi.
Giro di vite
Il DM del 6/7/12 ha ridisegnato gli scenari. Il
decreto per le rinnovabili elettriche non
fotovoltaiche stabilisce nuovi meccanismi e
procedure in sostituzione della tariffa
Definizione ufficiale di
fonte rinnovabile
La legge 10/91 all’art.1 comma 3, dice che sono
fonti rinnovabili di energia o assimilate:
“Il sole, il vento, l’energia idraulica, le risorse
geotermiche, le maree, il moto ondoso e la
trasformazione dei rifiuti organici ed inorganici
o di prodotti vegetali. Sono considerate altresì
fonti di energia assimilate alle fonti rinnovabili di
energia la cogenerazione, il calore recuperabile
nei fumi di scarico e da impianti termici, da
impianti elettrici e da processi industriali, nonché
le altre forme di energia recuperabile in processi,
in impianti e in prodotti ivi compresi i risparmi
di energia conseguibili nella climatizzazione e
nell’illuminazione degli edifici con interventi
sull’involucro edilizio e sugli impianti.”
Il Dlgs n.387 del 29/12/2003, ha poi definito:
“Fonti energetiche rinnovabili, le fonti energetiche
rinnovabili non fossili.”
onnicomprensiva, la cui scadenza era prevista
a fine 2012, e per i CV. Fissa come limite
massimo di spesa annuo la soglia di 5,8
miliardi di euro e i livelli di incentivazione
previsti sono in media inferiori a quelli
pre-2013 con riduzioni stimate tra il 15 e il
30%, anche se sono previsti premi aggiuntivi
rispetto alle tariffe incentivanti di base
compresi tra 10 e 40 euro/MWh. K
Azzurra Zaglio è editor di Morningstar Italy.
Tabella dei contenuti per la edizione digitale del Morningstar Investor - Luglio/Agosto/Settembre 2013
Morningstar Investor - Luglio/Agosto/Settembre 2013
Attualità
Rubriche
Hanno scritto per noi
L'Editoriale
Un po' di energia in portafoglio
Lunga vita agli arabi. E al loro "oro"
La crisi fa diventare alternativi
La politica inquina il greggio
L'Asia va a caccia di energie
Una misura dello sviluppo sostenibile
Un futuro a tutto gas
Quella pannocchia sembra un barile
L'energia bianca illumina l'Italia
Il rinnovabile si fa a norma
Cinque domande a Michael Bret (Axa Im)
La volatilità del mercato dell'energia
La Borsa pesca nei pozzi petroliferi
Fondi azionari energia, poche medaglie
Fund analysis
Etf a confronto: Global clean energy
Rinnovabili, una categoria (troppo) magra
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