Morningstar Investor - Ottobre/Novembre/Dicembre 2013 - (Page 22)
In Primo Piano
Fannie Mae, una storia da dimenticare
Di Marco Caprotti
Nel 2004 era stata premiata come la società più etica al mondo. Poi il crack.
Come cambiano gli starndard etici.
Quali sono le nuove frontiere dell'investimento
socialmente responsabile? La domanda
diventa sempre più pressante via via che le
aziende e il mercato borsistico si rendono
conto dell'importanza, anche in termini di
rendimento di un approccio etico alle scelte
economiche e finanziarie (il cosiddetto Social
responsible investing, Sri).
Questo concetto per decenni è rimasto ai margini della gestione strategica (di una società
o di un portafoglio) nella convinzione che dare
la priorità a elementi etici e sociali avrebbe
sacrificato i guadagni.
Le condizioni attuali del mercato tuttavia, oggi
sottolineano il legame fra le performance,
l'integrità e la trasparenza. Un'interdipendenza
che rende le scelte Sri indistinguibili da quelle
di investimento.
Mentre 40 anni fa le decisioni industriali e
finanziarie non facevano molta distinzione fra
quello che era giusto e sbagliato (in senso
etico), oggi bisogna fare i conti con aspetti
sociali che sono il frutto di una rete di ricerche
e preferenze individuali.
Problemi globali come le frodi aziendali,
l'opacità della finanza e i cambiamenti climatici, ogni giorno sottolineano l'importanza
di scelte di business che abbiano un occhio al
presente e uno al futuro. In altre parole, una
buona gestione, unita a elementi morali e una
visione di lungo termine riducono le perdite
per gli investitori.
Dal settore al paese
Va detto che, una volta, era più semplice
individuare gli elementi che rendevano un possibile investimento poco etico. All'alba dell'Sri
si usava il cosiddetto negative screening.
Una pratica utilizzata all'inizio dalle comunità
religiose per evitare di investire in attività
considerate peccaminose come l'alcool e il
tabacco. Il sistema è stato poi utilizzato dai
pacifisti che chiedevano di non investire sul
settore della difesa come parte della strategia
della protesta contro la guerra in Vietnam. Il
concetto di investimento socialmente responsabile ha individuato nuove priorità negli anni
'80 con la crescita delle contestazioni contro
l'apartheid in Sud Africa.
A quel punto non si trattava più di evitare
un determinato settore, ma di stare alla larga
da un intero paese.
Nuovi prodotti
Il settore finanziario ha colto la palla al balzo
e ha iniziato a studiare prodotti che potessero
attrarre clienti sensibili alle tematiche sociali.
Una moda destinata a durare anche al di là
delle questioni etiche specifiche. "Nonostante
le previsioni secondo cui la fine dell'apartheid
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in Sud Africa avrebbe portato al tramonto
dell'investimento socialmente responsabile,
il 75% dei money manager che ha gestito
portafogli per clienti contrari al regime di quel
paese continua a occuparsi di Sri", dice lo
studio Socially responsible investing in the U.S.
pubblicato da Dow Jones nel 1995.
Il passo seguente è stata la nascita del cosiddetto positive screening: non più quindi solo
evitare gli investimenti poco graditi ma andare
a cercare quelli che promuovono e finanziano
progetti con una coscienza.
Fannie Mae, caso da dimenticare
Questo passaggio, tuttavia, ha portato a una
rivoluzione nel concetto di "investimento etico"
e ha favorito qualche inciampo. Un caso entrato ormai nei manuali di Sri è quello di Fannie
Mae (grande banca americana specializzata in
mutui che nel 1999, durante l'amministrazione
Clinton, iniziò a sottoscrivere ipoteche subprime, una mossa che venne presentata alla
stampa come la soluzione per permettere a
innumerevoli americani di acquistare una casa,
malgrado il rischio intrinseco di tale decisione).
Nel 2004 la banca è stata premiata dal
Business Ethic Magazine come la società più
socialmente responsabile del mondo. In quel
periodo Fannie stava erogando 240 miliardi di
dollari di prestiti a 1,6 milioni di persone che
non offrivano alcuna garanzia. Un'esposizione
Tabella dei contenuti per la edizione digitale del Morningstar Investor - Ottobre/Novembre/Dicembre 2013
Morningstar Investor Ottobre/Novembre/Dicembre 2013
Attualità
Rubriche
Hanno scritto per noi
Dna socialmente responsabile
Alla ricerca di una finanza "responsabile"
Sri europeo al test di maturità
Le sfide eco dell'elettronica
Se l'azionista si attiva
Mostrami quanto sei etico
Fannie Mae, una storia da dimenticare
La Csr che fa gola agli investitori
Non si può essere green solo a parole
5 domande a Philippe Zaouati (Mirova)
Sinegal, il manager anti-tagli
La valutazione dei fondi etici
Fund Analysis
Chi c'è nei portafogli azionari etici
Quando il benchmark è Esg
Etici, tante azioni di mercati sviluppati
Morningstar Investor - Ottobre/Novembre/Dicembre 2013
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